Per fortuna c’è una sensibilità crescente verso le patologie femminili, come la dismenorrea: un argomento sempre più trattato e sul quale sono stati fatti molti passi in avanti nella ricerca. Le donne oggi possono disporre di cure e trattamenti ad hoc per risolvere in modo mirato il problema. La dismenorrea è un dolore che accompagna le mestruazioni, solitamente di tipo crampiforme e localizzato nella zona dell’addome, che può però in alcuni casi anche estendersi ad altre zone limitrofe del corpo. La sua caratteristica più importante è senza dubbio l’intensità. A differenza del dolore che è normale provare durante i giorni delle mestruazioni, questo è così intenso da avere un impatto negativo sulla qualità della vita. È bene cercare di portare alla luce tutte le caratteristiche e imparare a conoscere al meglio la dismenorrea proprio perché è molto più diffusa di quanto si pensi e crea un disagio piuttosto importante a coloro che ne soffrono.
Dismenorrea, sintomi più diffusi
“Ogni donna prova dolore durante le mestruazioni”, un cliché che dobbiamo assolutamente superare. Se qualche leggero crampo e un po’ di fastidio possono essere considerati normali, il dolore che la dismenorrea comporta, di normale non ha assolutamente niente. È questo dolore uno tra i sintomi della dismenorrea più importanti e diffusi, localizzato nella zona dell’addome, ma che può arrivare anche alla schiena e all’interno coscia. Non solo dolore in senso stretto, chi soffre di dismenorrea può incorrere in veri e propri crampi e spasmi, localizzati questi esclusivamente nel basso ventre. Questi sintomi sono così tanto intensi da non consentire a chi soffre di questa patologia di alzarsi dal letto o dal divano, di recarsi al lavoro oppure a scuola, di svolgere le normali attività quotidiane con serenità.
Credere che solo questi siano i sintomi è del tutto sbagliato, dolore e crampi possono infatti essere accompagnati anche da sbalzi d’umore e spossatezza. Alcune donne lamentano anche vomito, nausea, stipsi o diarrea, capogiri improvvisi e persino svenimenti. Come è facile capire, si tratta di una condizione debilitante che può avere un impatto negativo sulla qualità della vita.
Dismenorrea primaria, cos’è e quando compaiono i sintomi
La dismenorrea primaria, detta anche essenziale oppure funzionale, compare senza che vi siano delle alterazioni o dei problemi dimostrabili a carico dell’apparato riproduttivo. Proprio per questo motivo la scienza non è ancora stata in grado di chiarire quali siano le cause della dismenorrea primaria. Sembra però che il problema possa essere ricondotto all’azione delle prostaglandine: queste molecole, infatti, causano delle contrazioni della parete uterina e una riduzione del flusso sanguigno all’utero. Come conseguenza di questo processo si viene a creare un dolore piuttosto intenso.
Solitamente questi sintomi fanno la loro comparsa 6-12 mesi dopo la prima mestruazione. Proprio per questo motivo possiamo parlare della dismenorrea primaria come di una problematica tipica soprattutto delle donne in giovane età. La buona notizia è che man mano che il tempo passa i sintomi tendono a diminuire. La qualità della vita migliora e diventa più semplice gestire il lavoro, lo studio e tutte le altre attività quotidiane. Il tempo necessario affinché il dolore e gli altri sintomi tornino sopportabili però è variabile da persona a persona e non per tutte il decorso può dirsi positivo allo stesso modo.
Importante ricordare che generalmente i dolori mestruali tipici della dismenorrea precedono di alcune ore l’inizio delle mestruazioni. La durata è limitata nel tempo, solitamente non più di 24 ore. È possibile che i sintomi persistano in alcuni soggetti più a lungo, per 48 o 72 ore, ma non con la stessa intensità con cui si sono manifestati inizialmente.
Dismenorrea secondaria, cos’è e quali sono le cause
La dismenorrea secondaria invece è la diretta conseguenza di una patologia a carico dell’apparato riproduttivo. I casi di dismenorrea secondaria possono essere ricondotti all’endometriosi che consiste nella crescita di un tessuto solitamente presente all’interno dell’utero in altri organi. Le cause potrebbero essere però anche l’adenomiosi, malformazioni, malattia infiammatoria pelvica e cronica, fibromatosi uterina, polipi endometriali, varicocele pelvico.
La dismenorrea secondaria può comparire in ogni momento, da pochi mesi a molti anni dalla comparsa del menarca. Quando risulta particolarmente tardiva, possono essere presenti anche altri sintomi. Tra i più comuni ricordiamo mestruazioni molto abbondanti e ciclo mestruale irregolare, dolori genitali durante il sesso, infertilità.
Dismenorrea membranosa, cos’è
Si parla di dismenorrea membranosa quando vengono espulsi durante le mestruazioni anche dei frammenti di endometrio. Al momento non si conoscono le cause, ma sembra che questa patologia possa essere ricondotta a un’esposizione elevata di progesterone, endogeni o esogeni.
I medici affermano quindi che le donne che vanno incontro a questo tipo di problematica dovrebbero seguire una terapia ormonale personalizzata.
Dismenorrea, i rimedi naturali
Se la vostra è una dismenorrea secondaria è ovviamente necessario come prima cosa cercare di capire quale sia la patologia preesistente che causa il problema e agire di conseguenza. In ogni caso comunque è bene ricordare che gli integratori alimentari possono essere di supporto alle terapie farmacologiche.
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È importante sottolineare che gli integratori naturali, non sostituiscono una dieta equilibrata, uno stile di vita sano e il consiglio del proprio medico di riferimento. Gli integratori naturali non sono prodotti medici o dietetici e non servono a curare delle malattie o a dimagrire. Servono a favorire il benessere dell’organismo. L'auto-trattamento senza supervisione può comportare rischi, quindi è sempre consigliabile consultare un professionista della salute prima di iniziare qualsiasi regime di integrazione. In particolari condizioni come per esempio la giovane età, la gravidanza, l’allattamento o determinati disturbi o patologie, si consiglia di consultare un medico specialista competente per stabilire al meglio le proprie esigenze alimentari e uso di integratori.
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